In questi giorni di isolamento forzato sto notando più che mai gli spazi comuni vuoti, normalmente non abitati, i non luoghi cittadini, come il pianerottolo delle scale (dove adesso mi rifugio per mantenere le distanze se incrocio qualcuno per le scale) o la striscia di verde in mezzo alla strada, che adesso guardo con nostalgia che mi verrebbe voglia di prendere una sedia e sedermici un po’ a prendere il sole.
La mia idea è quella di organizzare / creare micro rappresentazioni artistiche da presentare in questi non luoghi con il triplice scopo di
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riappropriarci di uno spazio che esiste e fa parte della nostra quotidianità ma rimane vuoto e sottoutilizzato
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costringere la comunità a venir esposta a micro manifestazioni di bellezza così da infettare quante più persone possibile con il desiderio di bellezza
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diffondere l’idea che la bellezza è un diritto di cittadinanza, non un privilegio riservato a chi ha gli strumenti per rendersene conto.
Ecco, una serie di micro manifestazioni artistiche di circa 3 minuti con cui infettare la città.
La lunghezza mini è fondamentale perché io me le immagino come delle vere e proprie incursioni, così che i fruitori casuali non abbiano quasi modo di rendersi conto di quello che sta accadendo, rimanendo con la voglia di vedere di più.
Le mini incursioni sarebbero anche un modo per socializzare, perché due persone che guardano per caso poi finiscono col parlare tra di loro.
Ecco, volevo condividere questa idea che mi piacerebbe mettere in atto ma sinceramente non saprei da dove iniziare.
Questo è il mio primo intervento, fatemi sapere se non l’ho scritto nel posto giusto/se non ho usato il giusto formato/se ho tralasciato qualcosa.